Emozioni modellate nella terra
Sono un architetto, sono un'appassionata della relazione con lo spazio che mi circonda, della progettazione, della bellezza.
Ho sempre copiato la realtà fin da piccola, volti, mani, paesaggio, fiori, tutto quanto potesse attrarre il mio bisogno di riconoscermi nella bellezza, con qualsiasi strumento potesse lasciare un segno sulla carta o su qualunque supporto trovassi a portata di mano.
Nel tempo ho iniziato a modellare la terra, incontrando la capacità strutturale degli impasti più grezzi che mi ha permesso una grande libertà espressiva.
Ho sviluppato la mia tecnica in maniera assolutamente intuitiva, nella mia solitudine.
La mia vita è stata segnata da un intervento vertebrale ai miei 14 anni. La limitazione e la difficoltà che ne è conseguita ha condizionato tutto.
Nel mio lavoro ricorre il tema della linea femminile, della ferita e del risveglio a una verità superiore. Mi ispirano i bambini e le relazioni, i volti e le mani.
Mi ha influenzato la gestualità nei dipinti di Caravaggio, l’integrità di Van Gogh, la pietà Rondanini di Michelangelo.
Lavoro nel mio laboratorio in Valcamonica, ho una formazione scientifica, non ho frequentato alcuna scuola d’arte, non ho un vero e proprio maestro.
Ho iniziato a lavorare la terra in maniera continuativa con il maestro Adelmo Zanotti in Valcamonica, dopo la nascita di mia figlia. Io credo che i miei veri maestri siano stati i miei figli.
Ho finora vinto premi in competizioni locali, dove hanno partecipato figure abbastanza riconosciute nella zona, ho partecipato a varie mostre di cui una personale con il patrocinio della Sovrintendenza al Castello Carmagnola di Clusane (BS), il mio lavoro è stato inserito nel catalogo Donarte 2018.
Ho numerosi progetti, il più ambizioso dei quali riguarda proprio la mia più grande compagna, la mia schiena. Sto sviluppando questo progetto cui conto di dare un respiro molto più ampio di quanto non abbia fatto finora con il mio lavoro più “comune”.
